LINEE DI RICERCA

CITOEYEN.NE.S organizza le sue attività lungo cinque linee di ricerca e azione:

EPISTEMOLOGICA

Come descrivere logicamente e definire operativamente un paradigma conoscitivo “multi-scalare” trasversale a differenti campi istituzionalizzati del sapere? Lungo quali linee di storia dei concetti e in quali campi e linguaggi specialistici è pertinente cercare tracce di continuità e di discontinuità con l’idea di “molteplicità delle scale” (di analisi, di rappresentazione, di organizzazione…) e di non gerarchicità logico-assiologica tra queste scale? Quali assunti teorici e metodologici impliciti che fondano il paradigma conoscitivo e etico dominante sono in contraddizione con questo approccio “multi-scalare” e vengono perciò stesso messi in luce da esso? Come identificare in particolare nei discorsi e nelle pratiche scientifiche e politiche la presenza di “nazionalismo metodologico”, “esclusivismo identitario”, “binarismo logico-assiologico” e altre tendenze conoscitive tanto svianti quanto irriflesse e radicate nella cultura corrente?  In che misura tali questioni possono contribuire fattivamente ad affrontare la questione della “sostenibilità” umana?

PEDAGOGICA

Continuando a educare così, potremo continuare a educare così? In altri termini: il nostro modo di educare è sostenibile? Come coltivare relazioni, luoghi, situazioni e istituzioni educative realmente capaci di stimolare la maturazione di soggettività autonome e partecipi su tutte le differenti scale geografiche e istituzionali di appartenenza comunitaria e di azione civica? Quali idee e quali sperimentazioni elaborare e mettere alla prova assieme a chi si impegna nel campo educativo per sviluppare una pedagogia delle contraddizioni, dei problemi e beni “comuni” (su varie scale!), delle interdipendenze senza cui è impossibile e inautentico ogni tentativo di stimolare l’impegno civico individuale? Come potenziare nelle prassi dei sistemi scolastici e dei contesti educativi lungo l’intero arco della vita il nesso profondo tra lo sviluppo di soggettività autonome, la formazione di cittadini attivi, la maturazione del desiderio di sapere e di saper fare insieme agli altri? Quali contenuti, quali strategie e quali metodi per tradurre tali questioni in proposte operative ai fini della formazione dei formatori, della progettazione e programmazione didattica, della creazione di materiali, strumenti e interventi diretti, dell’organizzazione e modo di funzionamento delle comunità educanti, della presa di decisioni in termini di politiche e normative su varie scale istituzionali (con particolare attenzione alla creazione di un’Area Europea dell’Educazione)?

ARTISTICO-LETTERARIA FRANCESCO ORLANDO

Fino a che punto il concetto di “scala” è operativo anche in campo ermeneutico e estetico? E quali conseguenze teoriche e metodologiche può avere, tanto in sede di analisi quanto in sede di produzione artistica? Esistono nessi concettuali pertinenti tra esso e l’idea di micro- e macro-figuralità, di definizione quantitativa del “letterario”, di estrapolazione verso gli studi letterari della bi-logica di Ignacio Matte Blanco, di critica degli esclusivismi identitari… tutti apporti ancora troppo poco noti di Francesco Orlando (1934-2010) al dibattito umanistico odierno? In quale relazione stanno produzione artistica, discorso ideologico-politico e paradigmi culturali, in altre parole quali contributi può effettivamente dare l’arte e lo studio dell’arte allo sviluppo civico degli esseri umani?

SEMIOTICA E LINGUISTICA

Quali politiche linguistiche, sulle varie scale istituzionali, per lo sviluppo di una società umana “unita nella diversità” e, pertanto, dotata di maggiori chances di sopravvivenza e esistenza sostenibile nel sistema-pianeta? Quale ruolo per l’Unione Europea rispetto a tale obiettivo e quale nesso tra politiche linguistiche e politiche educative? Come potenziare il multilinguismo all’interno di effettive prassi scolastiche? Quale contributo può fornire l’analisi linguistica e semiotica, così come il potenziamento delle facoltà e consapevolezze espressive di ogni individuo, alla ricognizione di biases epistemologici, di contraddizioni etiche, di residui irriflessi di linguaggio d’odio e discriminazione, aiutando così la maturazione di una nuova “cultura” anti-gerarchica del pluralismo identitario e civico che sposti il baricentro emotivo del discorso pubblico dalla difesa di identità assolute allo sviluppo collaborativo di soluzioni a problemi comuni e interdipendenti?

STORICO-SOCIALE

Quali questioni storiografiche e quali temi di dibattito pubblico solleva l’elaborazione di un paradigma “multi-scalare” alla comprensione e esercizio della partecipazione civica? In quali questioni e temi già esistenti, nel contesto contemporaneo, permette di intervenire con apporti nuovi, divergenti e comunque stimolanti per il dibattito accademico, per la presa di decisioni pubbliche e per la crescita della consapevolezza collettiva?  In che misura tali questioni possono contribuire fattivamente ad affrontare la questione della “sostenibilità” umana? È possibile individuare relazioni significative, sul piano storico e su quello scientifico-sociale, tra l’emergere di nuove domande, nuovi fatti, nuove interpretazioni del passato collettivo su varie scale temporali e le varie linee di frattura e conflittualità del mondo contemporaneo in termini di paradigmi scientifici, di pratiche e mentalità, di rapporti di potere economico-sociale, di assetti giuridico-istituzionali, di costruzioni ideologico-politiche…?